L’impegno dell’educatore ha il suo obiettivo nella trasmissione dei saperi ma soprattutto nella liberazione della persona che apprende dalla persona che trasmette. Ogni ragazzo è discente in quanto potrà “essere opera di se stesso” (Pestalozzi).
Costruire oggi un percorso formativo all’interno della scuola significa creare le condizioni perché ogni ragazzo possa pensare da solo e perché possa pensare con gli altri. “Non ci sono metodi diversi da quello attivo” (Merieu). In una realtà complessa e che cambia con ritmi velocissimi, l’allievo deve apprendere a dialogare con gli altri e con il mondo.
L’educazione deve essere finalizzata a sviluppare capacità di pensare criticamente senza cedere alle idee facili e superficiali. L’insegnate non è colui che crede di sapere tutto ma è colui che ricerca incessantemente e che mantiene la lucidità della comprensione e del giudizio. E’ colui che sa orizzontarsi e districarsi tra saperi, competenze e discipline.
Una scuola che funziona organizza se stessa sulla base della democrazia del sapere; lavora per costruire una collettività capace di riflettere sul bene comune.
da Msis014009-psc